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Viaggio a Lebanon in Usa 1931 | home page

 

 

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  Saturnino Cassanego
(Gorizia 1911 - località sconosciuta 1945)
 
   
     
 
 
     
 

Saturnino Cassanego, nato a Gorizia il 2 agosto 1911, di Saturnino e di Santa Cibeu. Rinnovava il nome del padre deceduto prima della sua nascita. Arrestato dai partigiani di Tito, a Trieste, il 15-5-1945 e deportato nei campi di concentramento di Idria e Aidussina. Probabilmente fucilato. È stata dichiarata la sua morte presunta.

 
 

 

 
 

"Aidussina 10/6/45", disegno a matita di Tullio Crali,

edizioni Senaus, Udine

 

     
 

La scheda redatta dai tecnici di Macfadden mette in evidenza l'impegno dimostrato nei lavori del corso durante i mesi di permanenza in Usa. Dopo il diploma insegnò educazione fisica, infatti nelle schede informative che lo riguardano è spesso qualificato come insegnante o professore.

 
     
 

Dopo l'8 settembre del 1943 fu protagonista di una singolare vicenda raccontata da Edoardo de Leitenburg  nel suo libro: Sull’orlo della foiba, Udine, Senaus, 2004, pp.47-48.

 

"Mi fermai con Saturnino Cassanego, che conoscevo fin da ragazzo.

Era indaffarato a lavarsi alcuni indumenti in un bidone, di quelli usati per la benzina.

 

L'8 settembre 1943 era ufficiale destinato al comando di un reparto di camicie nere a Salonicco. Non avevano accettato la resa offerta dai tedeschi, per cui cercarono di rientrare in Italia attraversando la Grecia, l'Albania e la Jugoslavia. Per quasi due anni si fecero strada combattendo contro tedeschi e partigiani. Erano chiamati "I lupi di Cassanego".

 

Ai primi di maggio del 1945, arrivarono a Tarvisio dove vennero rifocillati e quindi smobilitati dagli americani

 

Verso la metà di maggio, Cassanego fece ritorno a Gorizia alla ricerca della madre e della sorella che nel frattempo si erano rifugiate a Cormons.

 

Consigliato da persone amiche cercò di passare l'Isonzo con un camion di soldati neozelandesi che però venne fermato dai titini a un loro posto di blocco.

 

Cassanego fu indicato dagli stessi neozelandesi come non facente parte del loro gruppo e venne fatto scendere, incarcerato e successivamente deportato nei campi di concentramento di Aidussina e Idria.

 

Dopo breve tempo, fu processato e condannato a morte. Di lui non si è saputo altro. Della sua famiglia, furono pure deportati i fratelli Emilio e Giovanni, che non fecero più ritorno".

 

Ringrazio l'avvocato Mauro Bigot, [http://www.bigot.it/maurobigot.asp] direttore della casa editrice Senaus [www.senaus.it] di Udine, per aver autorizzato la pubblicazione della citazione soprariportata.

Copertina del volume

di Edoardo de Leitenburg

"Sull'orlo della foiba"

nel quale è ricordata

la vicenda di Cassanego

     
 

Tre dei suoi numerosi fratelli perirono durante la seconda guerra mondiale sia pure in circostanze molto diverse.
Adelchi
(Gorizia 27-11-1904), Tribuno 6° Btg MVSN; caduto il 26-3-1943 sul fronte tunisino;
Giovanni
(Gorizia il 22-5-1897), laureato in legge. Fu arrestato a Trieste dai partigiani di Tito il 7 maggio del 1945
Emilio
(Gorizia il 22-5-1900), ingegnere. Arrestato a Trieste il 7-5-1945 dai partigiani di Tito e portato nelle carceri del Coroneo e poi di Lubiana. Secondo alcune testimonianze nel  1947 lavorava in questa zona come ingegnere. Poi si perdono le sue tracce. È stata dichiarata la morte presunta.

[Notizie desunte da vari siti internet]

 
 
 
   
  Scheda di Saturnino Cassanego  
Dal volume "Italian phisical culture demonstration", New York, 1932
     
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Per una informazione generale sulla vicenda si legga
Ernesto R Milani, Il viaggio dei 40 cadetti della Farnesina a Lebanon, Tennessee: 1931, 14 luglio 2008 

 
     
 
 
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inserito 01 marzo 2009